Progetti



Pan Pacific Orchard

un progetto WOHA a Singapore


Posizionato al n. 10 di Claymore Road, Pan Pacific Orchard presenta un'architettura tropicale e ventilata all'aria aperta e una vegetazione lussureggiante in tutti i suoi quattro “strati” distinti contenenti una matrice di camere, spazi sociali e terrazze con giardino.


Situata al piano terra, la Forest Terrace scende da Claymore Road a Claymore Drive con una piazza d'acqua a cascata delimitata da alberi della foresta. Questo spettacolare ingresso funge anche da collegamento urbano accessibile al pubblico che collega Claymore Road a Orchard Road e offre sia agli ospiti che al pubblico una tregua dal trambusto del quartiere densamente edificato. La Beach Terrace sopra è un'oasi tropicale con una laguna color smeraldo dalla forma organica, una sinuosa spiaggia sabbiosa e palmeti che galleggiano sopra la vivace Orchard Road. Più in alto, la Garden Terrace si orienta verso il tranquillo complesso residenziale Claymore. Affiancata dal bar e dalla lounge dell'hotel, questa terrazza panoramica mostra un giardino curato con piscine riflettenti e aiuole. Nella parte superiore, la Cloud Terrace comprende una verde piazza per eventi circondata da una grande sala da 400 posti, una sala funzioni, isole di fioriere e piscine che riflettono l'ambiente. La terrazza è riparata da una pensilina fotovoltaica sovrastante. Colonne verdi ancorano ogni terrazza e collegano visivamente i quattro “strati”. Grazie al verde delle terrazze, l'edificio restituisce il 200% della sua area con spazi verde...


Prossimamante su Wellness Design

Testi e immagini gentile cortesia di Pan Pacific Orchard


The Oberoi Beach Resort, Al Zorah 

Un hotel di design immerso tra mangrovie e sabbia bianca

progetto Piero Lissoni, architetto


Lontano dal trambusto di Dubai, The Oberoi Beach Resort, Al Zorah, è la nuova destinazione lussuosa degli Emirati Arabi Uniti. Circondato da spiagge di sabbia bianca, lagune turchesi e immerso in una foresta protetta di lussureggianti mangrovie, questo resort è in perfetta armonia con la natura. L'Oberoi Beach Resort, Al Zorah ospita una biodiversità eccezionale e quasi 100 specie di uccelli. L'Oberoi Beach Resort, Al Zorah è stato progettato dall'architetto e designer italiano Piero Lissoni. Questo capolavoro di architettura moderna è la destinazione ideale per una vacanza al mare con un'atmosfera di ritiro spirituale. Piero Lissoni ha unito tradizione e innovazione, utilizzando un linguaggio originale e una forma architettonica elementare, pura e poetica, ispirata a un approccio moderno al design orientale. Come immaginato, il progetto appare semplice ma in realtà è complesso. Ogni elemento è stato studiato nei minimi dettagli per essere sostenibile e rispettoso dell'ambiente naturale. Piero Lissoni si è ispirato all'atmosfera unica di questo luogo magico. Il design è elegante, pur mantenendo una profonda sensibilità per la bellezza naturale dell'area e catturando i profumi del Golfo Arabico mescolati a quelli di una foresta tropicale di mangrovie. Il design degli interni è caratterizzato dalla semplicità e dai numerosi spazi aperti. L'uso di grandi aperture trasparenti e di partizioni geometriche in legno permette all'occhio di viaggiare liberamente verso l'orizzonte. Nel vero stile italiano, l'architettura moderna fonde molteplici influenze come i profumi dell'Oriente, i sapori dell'India e le spezie dell'Occidente, dell'Africa e della Cina. Come architetto e designer, Piero Lissoni ha scelto personalmente tutti gli oggetti, i tappeti, le fotografie e i divani per creare una simbiosi tra le stanze e il paesaggio circostante. L'hotel è stato progettato in bianco puro, con tocchi di rosso, verde acqua e verde chartreuse. Le piastrelle a motivi nelle camere e nelle sale da pranzo aggiungono un tocco giocoso al design elegante. Il complesso è suddiviso in tre piattaforme bianche che corrono parallele all'oceano. Ogni edificio è stato accuratamente posizionato in base alla sua destinazione d'uso. Le piattaforme si ergono fino al bordo dell'oceano e garantiscono una vista mozzafiato da tutte le aree del resort. L'hotel principale è costituito da una serie di edifici separati collegati da passerelle, con vasche d'acqua poco profonde che si estendono nel cortile interno che ospita anche il ristorante principale. Un rivestimento esterno in pannelli di legno completa gli arredi interni in legno e crea un incantevole gioco di luci e ombre al calar del sole, mentre dalla facciata spuntano volumi semplici e puri di cemento in un movimento continuo. Le ville dell'Oberoi Beach Resort, Al Zorah, sono un elemento chiave della struttura del resort e sono state progettate per integrarsi perfettamente con l'estetica generale. Le ville con tre camere da letto sono costituite da edifici collegati tra loro, rivestiti di stucco bianco immacolato, e presentano una combinazione di terrazze riparate e grandi aperture sull'oceano, tutte con viste spettacolari. Le ville con due camere da letto sono formate da profonde lastre a sbalzo che galleggiano sopra il piano terra per creare una serie di spazi abitativi interni ed esterni ombreggiati. Eleganti pannelli scorrevoli in legno formano una delicata separazione tra i giardini interni ed esterni. La Spa dell'Oberoi è stata progettata come un elemento di sorpresa, un mondo privato e appartato che attende di essere scoperto. Ispirata alla disposizione di un'antica medina, è composta da diversi piccoli edifici vicini tra loro, ognuno dei quali offre un trattamento specifico. Eleganti passerelle all'aperto e volumi circostanti a doppia altezza aggiungono un'emblematica trasparenza e leggerezza. L'atmosfera complessiva si ispira a un approccio contemporaneo all'architettura tradizionale orientale.


Patina Maldives Hotel, modernismo tropicale

progetto MK27 +  Vladimir Djurovic Landscape Architecture


Con una interpretazione unica del modernismo tropicale nell'idilliaca cornice naturale delle Isole Fari alle Maldive, Marcio Kogan e il suo studio, MK27, hanno progettato un rifugio contemporaneo sostenibile: Patina Maldives,

E' questo il primo progetto di un resort da parte dello studio di architettura brasiliano. Un paesaggio di capanne appoggiate sull'acqua sollevate tramite palafitte, semplici strutture rettangolari a terra, lussureggianti giardini e ampi spazi aperti per respirare, rilassarsi e comunicare con la natura, questo complesso è stato concepito per ampliare i confini dell'architettura dell'ospitalità e promuovere un lusso “semplice”...

Le soluzioni sostenibili hanno arricchito il concept architettonico... la riduzione degli sprechi nel processo di costruzione, la prefabbricazione con elementi in legno a strati incrociati e tessuti organici hanno fatto parte delle strategie adottate dagli architetti sfruttando al massimo ciò che era già presente, rafforzando uno stile di vita che fonde perfettamente interni ed esterni. 

Pannelli solari per il fabbisogno energetico; pulizia delle spiagge; un luogo dedicato ai bambini, dove i bambini possono trasformare la plastica oceanica riciclata in modelli utilizzando la tecnologia di stampa 3D e il taglio laser; una serie di programmi che finanziano e sostengono le comunità locali che sono state fortemente toccate dai cambiamenti climatici; un'offerta culinaria che promuove pasti a base vegetale e un approccio completo e senza sprechi sono solo alcune delle iniziative in loco. C'è persino un giardino di permacultura* biologico sull'isola.

*Metodo di coltivazione che, sulla base di principi e strategie ecologiche, permette di progettare insediamenti agricoli simili agli ecosistemi naturali, e quindi in grado di mantenersi autonomamente e di rinnovarsi con un basso impiego di energia.


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Silena: dove le Alpi incontrano l’Oriente 

Da sempre l'architettura che attraversa la storia di più generazioni si arricchisce di un fascino unico. Ne è un esempio lo storico “Moarhof”, oggi conosciuto come Silena.

progetto noa* network of architecture


Situato all’estremità della Valle di Valles, l’hotel ha appena inaugurato un nuovo capitolo della sua storia firmato noa*. Già nel 2017 la famiglia proprietaria dell'Hotel Silena decise di apportare un cambiamento architettonico di grande impatto, motivato da una decisione audace e fuori dal comune. Quella del 2022 è la seconda trasformazione della casa ed è la prosecuzione del progetto iniziato cinque anni fa, realizzato sempre dallo studio noa*. La struttura si arricchisce di un nuovo ingresso, sei nuove suite e un’area benessere per adulti, portando così a compimento il concept iniziale. 

È stato un lungo viaggio in Asia a far appassionare la committenza alla cultura e ai rituali dei paesi dell’Estremo Oriente, resi fin da subito elementi centrali del design e integrati nel concetto stesso d’hotel. Nella seconda fase di progetto le atmosfere classiche legate al mondo asiatico sono state utilizzate in modo ancora più marcato rispetto al primo intervento. L’intero concept d’interior, sia per ciò che riguarda i materiali che i colori, si rifà a questo immaginario. L’ospite è invitato ad intraprendere un viaggio alla scoperta dell’Oriente fin dal suo arrivo in hotel, dove un portale in legno di nuova realizzazione marca l’ingresso. È realizzato secondo una tecnica asiatica che riprende la purezza della composizione tradizionale in legno, composta semplicemente da travetti orizzontali e verticali che non si interrompono nei giunti. Per conferire ancora più importanza all’accoglienza, le pareti nella zona dell’entrata sono state tinteggiate di nero con una tecnica a spatola ruvida con inserti minerali: l’ingresso si trasforma così in una sorta di tunnel ed intensifica il passaggio che segna l’inizio della vacanza. 


Passaggio ad oriente

Particolare enfasi è stata posta al momento dell’arrivo: il visitatore è infatti accolto in un ambiente aperto, e lo sguardo è libero di spaziare lungo un asse che va dall’entrata a nord fino al giardino interno a sud. Questa atmosfera rilassata invita a riposarsi dal viaggio e bere qualcosa. La fontana in pietra, la nuova area camino e le confortevoli nicchie dove sedersi tolgono alla reception, posizionata volontariamente a lato, la rigidità del classico check-in. Le reminiscenze asiatiche sono discrete ma onnipresenti, e si ritrovano sotto forma di legno scuro abbinato ai toni del blu e del grigio, di delicati bonsai di pino in ciotole di ceramica, di massi verticali in pietra locale, di discrete luci a forma di lanterne. Un’intera parete è riservata alle ruote della preghiera tibetana, cilindri in legno che con il tocco dei passanti vengono fatti girare su sé stessi. Le linee chiare creano un’atmosfera armoniosa, e donano al tutto una particolare calma e profondità. Quasi come un’appendice in questo scenario si inserisce la classica stube tirolese, risalente ai tempi del Moarhof, di cui era il cuore pulsante. La sua storicità, lo stile rusticale e il legno antico vengono evidenziati ulteriormente dalla diretta prossimità con la nuova area bar, caratterizzata da pedane minimaliste per la cerimonia del tè. “Stube e stanza del tè sono separate l'una dall'altra solo dal sottile telaio della porta: sembrano rendere visibile il passaggio tra le origini e il futuro di Silena.” - Christian Rottensteiner, architetto a capo del progetto. 


Tutt'uno con il luogo

La quercia scura è materiale di riferimento e fil rouge in tutto l'edificio. Il paesaggio circostante della torbiera, che ha regalato il nome al maso originario (“Moar” in dialetto locale significa palude) penetra nell’edificio e riecheggia in colori e materiali. Tutti gli arredi di falegnameria sono stati realizzati in quercia, essenza utilizzata anche per i pavimenti delle sei nuove suite dell'hotel. Seppur appartenenti a tre categorie distinte, con dimensioni e arredi leggermente differenti fra loro, queste fanno capo a un disegno e un’idea di stanza comune. È evidente che in tutte le camere si stabilisce un forte radicamento a terra con le singole aree del letto, angolo meditazione e tavolo cerimoniale, riconoscibili come tali solo attraverso piccole situazioni di pedana. Questa disposizione si rifà alla tradizione giapponese di creare zone piccole e ben definite. Il tema della stanza asiatica continua sulle singole terrazze, concepite come stanze all’aperto: ogni suite dispone di un piccolo giardino dotato di vasca da bagno, aiuole e tende, che richiama elementi simbolici della cultura dell'Estremo Oriente. "Tutto è a diretto contatto con il pavimento: il letto, la piattaforma per la cerimonia del tè, l'angolo della meditazione - c'è sempre una situazione di podio che sposta il baricentro di chi abita la stanza verso il basso. Così si rimane saldamente radicati a terra." - Christian Rottensteiner 


Confini volubili

Le suite, che spaziano dai 30 ai 55 metri quadrati, sono caratterizzate da un affascinante gioco di luci e ombre, di visibilità e intimità. A questo contribuiscono in modo significativo i divisori in legno a motivi geometrici, che proseguono il vivace gioco di luce dei pannelli in alluminio della facciata. Interessante e a tratti illusoria è la separazione tra la zona notte e il bagno: ispirandosi alle classiche pareti in carta di riso giapponesi, noa* ha creato un divisorio composto in parte da moduli in vetro opaco, in parte in vetro semitrasparente e in alcuni punti da moduli aperti, per mantenere 

una relazione tra gli spazi e far fluire l'ambiente. Sul piano lavabo due ciotole in ceramica dalla silhouette a tulipano si riflettono sul pannello di vetro e sulla sottostante carta da parati. Mentre i lavabi si trovano nella parte più interna del bagno, la doccia è posizionata a contatto con la vetrata, prediligendo un rapporto diretto con l'esterno. La privacy è garantita dalla facciata continua dell'edificio, che trasforma lo spazio delle terrazze in uno spazio semi-protetto. L’ospite sperimenta una piacevole sensazione di sicurezza e allo stesso tempo una magica vista sul paesaggio circostante. 


Benessere cerimoniale

Nella nuova area wellness all'ultimo piano, noa* ha progettato una zona di ritiro e benessere riservata agli adulti e ispirata alle sorgenti giapponesi “Onsen”. Qui trovano spazio un’area relax, delle docce per rituali tradizionali di purificazione e una piscina all'aperto con acqua a 40 gradi. Il disegno della vasca con gradonate in cemento nero a vista, reminiscente della pietra lavica, crea una forte messa in scena materica. L’acqua che scorre sul bordo a sfioro e si increspa sulla superficie ruvida del cemento crea dei riflessi inaspettati e diventa parte di una cerimoniale meditativo onnipresente in Silena. Fino a che punto ci si può spingere senza rompere con le vecchie tradizioni e al contempo introdurre nuovi impulsi in una storia in divenire? Con questo progetto, noa* ha risposto in modo non convenzionale. Le forme sono state riprese, la materialità è stata portata avanti, il nuovo è stato affiancato all'esistente. In un luogo tradizionalmente alpino trova spazio il mistico e il lontano: qui l’architettura racconta di due culture lontanissime che si incontrano in armonia e si arricchiscono l’un l’altra.


noa.network


Testo, disegni e foto sono cortesia di noa*

Foto Alex Filz


M51, un’inedita dimora sui tetti torinesi

progetto di Icona


M51 si trova in zona Porta Susa, a pochi passi dal grattacielo San Paolo e da Cit Turin, in un quartiere caratterizzato da una sequenza di eleganti palazzi degli anni trenta e da alcuni notevoli esempi di liberty torinese. Al volgere del millennio questa parte di città ha acquisito nuove sfumature, trasformandosi in un polo commerciale e direzionale cresciuto all’ombra dell’edificio di Renzo Piano e a ridosso del centro storico.


Nel 2020 Icona si è cimentata con la riconfigurazione di uno di questi storici edifici multipiano, per trasformarlo in una confortevole e curatissima residenza di rappresentanza, con vista sui tetti di Torino.

In virtù della feconda dialettica tra progettisti e committenza, le finalità abitative emerse si sono sintonizzate sulle straordinarie potenzialità degli spazi: ed è così che un intervento inizialmente minimo è diventato una grande sfida progettuale.


Dal punto di vista architettonico, gli ambienti dell’ultimo piano del caseggiato vengono completamente trasformati e rimodulati, aumentandone le altezze e la trasparenza, sempre alla ricerca della massima illuminazione naturale.

L’appartamento si sviluppa, come in un abbraccio, attorno alla grande terrazza-tasca panoramica, separata dagli interni da un’ampia parete vetrata.

Le altezze sono state rese più generose grazie alla nuova copertura in legno lamellare, rivestita da doghe in lamiera verniciata pigmentata,  che si inserisce perfettamente nell’estetica originaria dello stabile d’epoca. Per ovviare all’umbratilità degli spazi bui e profondi, una sequenza di oltre venti abbaini ricama il perimetro della residenza: come cannocchiali di luce proiettati verso l’esterno, sono provvisti ciascuno di un piccolo balconcino, che conquista una porzione supplementare di panorama.


Gli abbaini sono stati allineati alle forometrie originarie del palazzo, permettendo al nuovo involucro di evitare ogni discontinuità visiva con il corpo del caseggiato, e dando anzi l’impressione di trovarsi là già da sempre.

La torretta padronale, infine, è un punto esclamativo sull’orizzonte: si tratta di un’addizione volumetrica, anch’essa rivestita della medesima copertura metallica brunita, che spicca dalla sommità dell’edificio ed è generata dall’estrusione del vano scala. La torretta funziona come camera da letto ma anche come punto di osservazione privilegiato sulla collina torinese e sulla città.


Considerando la pianta del progetto è evidente la separazione strategica della zona di quiete dalla zona giorno, ottenuta orientando saggiamente gli spazi. La zona giorno è composta dall’avvicendamento, senza soluzione di continuità, della cucina, del dining, del living e della terrazza. Tutti questi spazi sono distribuiti lungo l’asse del muro di spina dell’edificio: un elemento vestigiale attorno a cui si organizza l’intero ecosistema della convivialità.

La possanza del muro di spina è stata attenuata dal rivestimento con una carta da parati di colori cerulei, che ne alleggerisce lo spessore rendendolo quasi impalpabile. All’altezza della cucina il setto si interrompe, sostituito da

eleganti vetrate a scomparsa in grado all’occorrenza di isolare la cucina dalla sala da pranzo. Una grande parete attrezzata color carta da zucchero interseca trasversalmente l’asse di spina, occupando la parete e seguendo l’andamento delle falde: il mobile è disegnato con un piacevole gioco di volumi che riesce ad assorbire i disallineamenti.


L’insieme degli ambiti della zona giorno è stato concepito in maniera complessiva, olistica, alla ricerca di una radicale flessibilità: era essenziale garantire l’assoluta modulabilità di questi spazi mediante l’uso di pareti mobili e trasparenti, sia tra interno ed esterno sia tra gli infraspazi interni.

Gli ambienti conviviali diventano così il palcoscenico di un’esperienza non univoca e non definitiva, il luogo di un abitare fluido, sperimentato con spirito e attitudine diversi, assecondando la varianza delle stagioni o l’evoluzione delle abitudini.

La parte speculare dell’appartamento è riservata alla zona di quiete: due camere per i figli, una per gli ospiti, una playroom, un miniappartamento semi- indipentente per i collaboratori domestici, gli ambiti di servizio. Una boiserie rivestita in velluto azzurro-grigio avvolge il “core” centrale dell’appartamento e del palazzo e incornicia l’ingresso della dimora.


Alla composita articolazione degli spazi fa riscontro l’eccezionale maniacalità dei dettagli: il livello di customizzazione è massimo. La quasi totalità dei contenuti presenti nella casa è stata progettata appositamente per essa, oppure modificata e personalizzata in sua funzione: le sedie, le lampade, i mobili, i tessuti, le vetrate, i serramenti sono tutti, in un modo o nell’altro, alterati e ottimizzati dalle modifiche e dalle interpolazioni dei progettisti.


La scala di collegamento tra il piano principale e la torretta, ad esempio, è un’opera scultorea immaginata e progettata da Icona in ogni suo aspetto come una vera opera contemporanea.

Disegnata in carpenteria, ogni gradino è diverso dall’altro e tutti insieme sviluppano la slanciata sinusoide che raggiunge il livello superiore. Uno scuretto separa ciascuno gradino facendolo apparire sospeso nell’aria: così facendo si alleggerisce la massa della materia lignea, proiettando sulla parete decorata del vano scala dei giochi di penombra molto suggestivi. L’elemento portante di questa struttura è il parapetto in lamiera di ferro verniciata bianca, che avvolge come un nastro di seta lo sviluppo della scala.


Anche l’imponente tavolo in marmo è un esempio dell’attitudine al disegno degli architetti: insieme ai mobili freestanding della cucina, dello stesso materiale, conferisce un’eleganza e una luminosità straordinarie agli ambienti contigui. La linea essenziale del suo piano, la geometria tagliente dei sostegni si sposano perfettamente con le forme morbide e retrò delle sedute.


In generale, c’è un attenzione precisa e meticolosa negli equilibri e nei contrappunti tra forme e colori.

I toni freddi dei mobili e delle finiture (i marmi, i rivestimenti, i colori dei tessuti e delle carte da parati), ad esempio, sono ampiamente compensati con il parquet dai toni caldi e dalla matericità vissuta, che occupa il piano orizzontale della residenza connettendo tutte le stanze.


La contemporaneità dei materiali selezionati e l’enfasi ottenuta grazie alle grandi vetrate foriere di luce naturale  si mescola con il respiro armonioso novecentesco del palazzo e del quartiere.

Una casa-cifra, che racchiude il senso dell’architettura per Icona.


Foto Monica Spezia


www.iconaarchitetti.com


Sostenibilità - EL NIDO Boutique Hotel, Tulum, Messico

un progetto DNA Barcelona Architects


EL NIDO Boutique Hotel è un nuovo concetto di turismo, un concetto di connessione con noi stessi e con Madre Natura


Il progetto è stato sviluppato tenendo conto di un ambiente di grande valore turistico e paesaggistico, in una posizione nel mezzo della natura localizzata nella regione dello Yucatan vicino all'Oceano Atlantico.

EL NIDO Boutique Hotel presenta 12 fantastici "nidi" organizzati su 2 piani offrendo la possibilità di alloggiare una famiglia in ogni "nido" o 2 clienti separati in ciascuna delle 24 unità.

Queste alte ville-nido presentano agli ospiti un paesaggio naturale integrato all'interno del progetto generale, piscine comunitarie immerse nella natura, magici spazi all'aperto con aree con lettini dedicati al relax, oltre a lounge bar, spa, zona yoga e palestra oltre a un beach club con ristorante.

L'ubicazione delle stanze in altezza e a diversi livelli garantisce la massima visibilità sul mare e sul paesaggio, tranquillità e privacy nonché l'ottimizzazione dell'integrazione dell'ambiente naturale. La ventilazione naturale dei nidi crea un microclima interno dalla dolce morbidezza.

L'architettura viene ispirata dalla natura, dai paesaggi marini, dalle conchiglie. Un dinamismo che genera connessioni tra noi e Madre Natura. Uniti alla bellezza e all'agilità dei nidi sono tutti elementi che contribuiscono a creare un luogo magico, sospeso tra mare, terra e cielo. Un mimetismo ricercato dall'esterno con le forme della natura, così come i materiali naturali che mostrano che tutto forma un'unità, un'unità immersa nella natura.

L'equilibrio tra mente, corpo e anima è l'obiettivo principale di questo magico rifugio, con spa e centro benessere, centro ayurveda e yoga e un beach club di fronte allo splendido mare di Tulum.

La sostenibilità è enormemente rispettata in questo progetto che infatti la abbraccia pienamente. Il contributo fornito dall'utilizzo di materiali naturali come legno e bambù riduce al minimo l'impatto della costruzione e la generazione di scarti durante l'edificazione. Non ci sarà alcuna perdita o mancanza per quanto attiene all'ecosistema e alla biodiversità. Anche il consumo di energia sarà enormemente ridotto, riducendo al minimo l'uso di combustibili fossili e l'emissione di gas serra. Verrà inoltre rispettato il concetto di raccolta dell'acqua rappresentato dal recupero dell'acqua piovana e dal trattamento delle acque reflue. Sarà garantito un risparmio nel fabbisogno idrico per gli impianti e un risparmio nel consumo di acqua per l'irrigazione. Verranno impiegati pannelli solari per ottenere elettricità sostenibile. Infine sarà utilizzato il sistema costruttivo “a secco” (niente leganti umidi) che consente tempi di esecuzione più brevi, maggiore sicurezza e sostenibilità.


Si ringrazia DNA Barcelona Architects per la gentile concessione di testo e immagini

www.dna-barcelona.com


L'articolo, con ulteriori immagini e completo di schemi progettuali verrà pubblicato sul numero di settembre 2022 di Wellness Design, Speciale Ospitalità e Sostenibilità



Rompere il concetto classico di Mediterraneo e andare oltre

L'Hotel El Vicenç de la Mar, reinterpretando l'autentica essenza di Cala Sant Vicenç a Maiorca, è uno spazio che vuole recuperare e portare alla luce i maestosi anni d'oro della località per recuperarne e farne rivivere il massimo splendore.

Interior design di Magnus Ehrland


All'hotel El Vicenç si vive il Mediterraneo con gli occhi del nativo, andando oltre il mare e le sue coste. Un luogo iconico, lussuoso, culturale e storico, dove prendersi cura dell'ospite e fargli vivere un'esperienza oltre i cinque sensi. 

Il designer Magnus Ehrland porta gli ospiti a vivere un viaggio nel passato ma in un contesto completamente nuovo, sorprendente e con un design completamente diverso dal classico, solito stile mediterraneo.

L'hotel El Vicenç de la Mar si trova in uno dei luoghi più belli di Maiorca e senza dubbio la sua essenza mediterranea è intoccabile, così come l'uso dei colori della terra e dei suoi dintorni, ma si è voluto prendere una svolta inaspettata utilizzando tocchi di colore e alcuni pezzi unici nell'arredamento, preservando comunque sempre l'essenza di Cala Sant Vicenç.

Per tutto l'hotel sono state disposte diverse opere d'arte e ognuno di questi pezzi è collegato con la natura dell'ambiente circostante da cui proviene, trame, colori, immagini, etc., che trasporteranno l'ospite in giro per tutto il territorio.

Questoa struttura emblematica, situata nel nord di Maiorca, dispone di 30 lussuose camere doppie, quattro suite e una penthouse suite, tutte arredate in stile mediterraneo ma con un design fresco e innovativo, balcone privato; alcune di esse hanno accesso a una piscina privata o a quella condivisa con vista sul mare.

Godendosi una magnifica vista sul Mar Mediterraneo e sulla Serra Cavall Bernat, sul rooftop dell'hotel gli ospiti possono godersi un cocktail bar con snack gourmet in una zona solarium arreata con comode sdraio e lettini balinesi, dove è possibile contemplare quella che è una delle spiagge più belle di Maiorca.

Nell'area benessere trovano posto una piscina coperta lunga 18 metri con uscita all'aperto, vasca idromassaggio, piscina con acqua fredda, bagno turco, sauna e area relax, mentre nelle cabine sono disponibili i trattamenti benessere e beauty creati dai terapisti della SPA.

Le tonalità rilassanti della terra, il design innovativo e arioso, le terrazze private, le piscine condivise o private e le grandi finestre che inondano gli interni di luce naturale sono la chiave e le caratteristiche principali per infondere pace e relax agli dell'hotel.


Noūs Santorini unisce la storia delle Cicladi con affreschi contemporanei

Progetto Divercity Architects


Aprirà nel giugno 2022 Noūs Santorini e sarà dedicato a una ridefinizione del lusso, con particolare attenzione alla calma, allo spazio e all'integrazione tra design degli interni e paesaggio esterno. Bungalow privati ​​con piscina, spazi comuni all'aperto, punti ristoro biologici e un vasto centro benessere definiranno l'articolata struttura.


YES! Hotels Group si è distinta per originalità nella scena dell'ospitalità greca con la sua dedizione all'arte e al design. Questa reputazione è stata chiaramente fissata con la proprietà di debutto del gruppo Semiramis, una proprietà giocosa infusa di pop retrò immaginata da Karim Rashid, seguita dal NEW Hotel, una vera opera d'arte dei fratelli Campana e Periscope, un'audace incursione nell'arte greca contemporanea. 


Fra i più grandi resort dell'isola, Noūs Santorini presenterà ampi spazi pubblici e privati, fondendo la storia di Santorini con un'atmosfera contemporanea. I lussureggianti giardini lasceranno il posto a bungalow “nidificati” che allo stesso tempo riprendono il pendio del paesaggio e riflettono le strutture sfalsate che abbondano nell'architettura tradizionale delle Cicladi. Materie prime naturali come il salice e la pietra vulcanica, da utilizzare in qualsiasi cosa, dalle persiane alle pareti agli apparecchi di illuminazione, rispecchieranno ulteriormente l'ambiente circostante. L'hotel presenterà anche tre opzioni di cibo e bevande, con particolare attenzione alla cucina e ai vini biologici locali. 


Come per tutti gli YES! Hotels Group l'arte giocherà un ruolo chiave, sia a livello visivo che dietro le quinte. Alcuni giovani artisti greci contemporanei creeranno appositamente opere per la struttura, mentre il design pesaggistico prenderà ispirazione da antichi dipinti murali presenti nel vicino villaggio di Akrotiri. Gli affreschi preistorici raffigurano fiumi e ambienti subtropicali; a Noūs Santorini, tali scene prenderanno vita in una serie di erbe xeriche (vegetazione adatta a vivere in ambienti caratterizzati da lunghi periodi di siccità) , un boschetto di oleandri nerium, un giardino di erbe aromatiche e altro ancora.


La trama del resort prevede un terreno leggermente inclinato verso oriente con vista sul mare; la reception è posizionata verso il centro consentendo un ampio spazio di transizione per un percorso d'ingresso cerimoniale, durante il quale decomprimersi e assorbire il paesaggio originario. Lungo questo sentiero, sopra la testa, piante rampicanti aleggiano in un "tappeto" verde elevato i cui limiti sembrano superare la visione periferica. Questa pergola astratta diventa un giardino sospeso che offre l'ombra così necessaria.

Allo stesso tempo su entrambi i lati l'acqua scivola lungo una formazione a gradini di pietre laviche, un riferimento diretto alla storia vulcanica dell'isola. L'edificio della reception è concepito come uno spazio aperto con tende mosse dal vento: da qui si origina un'ampia piscina centrale che successivamente si piega in modo da incorniciare la vista sul mare. L'acqua della piscina si eleva sopra un giardino di oleandri che avvolge la piscina stessa e gli edifici di accoglienza, conducendo verso le curve organiche della vicina spa che diventa un lungo edificio introverso intorno a una corte lineare. Brise soleil in mattoni creano facciate porose che offrono luce filtrata e zone di transizione verso la spa. 


One&Only Mandarina, Messico

progetto Rick Joy Architects, vincitore degli AHEAD (Awards for Hospitality Experience and Design) Americas 2021 nelle categorie Landscaping & Outdoor Spaces, Resort Hotel e AHEAD Americas Hotel of the Year 


Le ville e le treehouse suite di questo hotel sulla costa del Pacifico del Messico fanno capolino dalle scogliere avvolte dalla giungla, consentendo agli ospiti di godersi il panorama dalle piscine private.


Il One&Only Mandarina Hotel è situato sopra una serie di calette sabbiose sulla riviera di Nayarit,

a circa un'ora e mezza di macchina a nord di Puerto Vallarta sulla costa del Pacifico.

Progettato da Rick Joy Architects con sede a Tucson e sviluppato e realizzato da un team di designer e artigiani locali, il complesso comprende una serie di strutture comuni circondate da 105 suite indipendenti.


Al centro dell'hotel si apre uno spazio di attività all'aperto disposto intorno a una piscina nera.

Riprendendo i portici aperti delle tradizionali haciendas messicane, l'area all'aperto presenta accoglienti divani intrecciati e sedie a dondolo in legni tropicali messicani, come il Parota e il Teak.


Le opzioni di alloggio per gli ospiti si dividono tra Villas e Treehouse, entrambe arroccate sulle scogliere o immerse nella fitta foresta pluviale.

Le suite Treehouse più alte godono di viste panoramiche sull'oceano, sono posizionate a 12 metri da terra, avvolte dal fogliame tropicale che invade i loro terrazzi esterni privati e le piscine.


Pareti, pavimenti e soffitti nelle Treehouses sono realizzati con legno locale Cumaru con l'idea di collegare gli interni con l'ambiente circostante.

Le vetrate a tutta altezza delle camere da letto possono essere completamente ritratte e creare spazi interni ed esterni. Le vasche da bagno all'aperto sono parzialmente chiuse da doghe in legno, mentre le docce interne sono piastrellate con pietra scura.


Le strutture aperte catturano la luce naturale, filtrata attraverso gli alberi torreggianti, mentre gli elementi del design messicano tradizionale vengono reimmaginati, compresi i tetti spioventi con grandi sporgenze, un riferimento alle “palapas” locali dal design moderno e lussuoso.

Le ville più grandi sono caratterizzate da muri in terra che fanno riferimento a edifici storici un tempo costruiti in sito dagli indigeni Cora.

I tetti di tegole a forma di imbuto sono rivestiti con legno tropicale e stretti lucernari in vetro, che si aggiungono alla luce naturale e si riversa dalle pareti vetrate a scomparsa.

Le tende trasparenti aiutano a controllare l'abbagliamento e la privacy, abbinandosi ai mobili e agli accessori dai toni neutri.


Le docce esterne, anch'esse rivestite con intonaco in terra, esaltano l'esperienza del soggiorno nella foresta pluviale.

Sono disponibili ville con due o tre camere da letto e alcuni hanno sale da pranzo private, cinema, vasche idromassaggio e buche per il fuoco.

Villa One, l'offerta più esclusiva della struttura, dispone anche di una propria cantina, spa e palestra.

Le ville sono inoltre dotate di piscina privata e dispongono di opzione per la vista sull'oceano.

Il One&Only Mandarina, aperto nel novembre 2020, offre anche diverse opzioni di ristorazione per gli ospiti, distribuite nel suo ampio sito.

Accanto alla piscina comune, il ristorante Alma offre un menù variato che va da piatti "da giardino” da mangiare all'aperto a piatti più “tradizionali”, mentre la cucina messicana reinventata dal famoso chef Enrique Olvera può essere assaggiata presso la scogliera Carao.


Il bar Treetop offre cocktail e pasti leggeri da gustare al tramonto, mentre lungo la sabbia si trova il Jetty Beach Club, così chiamato per la struttura semicircolare che si snoda dalla scogliera verso l'acqua. Questo ristorante informale serve frutti di mare ai tavoli e cabine sulla spiaggia che si affacciano sull'oceano.



Splende il design ai Quellenhof Luxury Resorts 

Una spettacolare Rooftop Spa immersa nella natura dell’Alto Adige con infinity pool in vetro e una sauna finlandese panoramica; a Lazise due nuove e lussuose villette per una vacanza di super privacy nel resort 5 stelle lusso in riva al Lago di Garda. 


Nuovo gioiello del resort in Alto Adige è la Rooftop Spa del Guesthouse F, con spettacolare infinity pool sospesa con pareti in vetro che si protende verso l’orizzonte, in cui sembrerà di fluttuare liberi nell’aria. Inoltre, suggestiva sauna finlandese panoramica dotata di un sistema automatizzato che crea gettate di vapore, versando a intervalli costanti una miscela di acqua e oli essenziali sulla stufa. Nuove anche le accoglienti aree relax, interne ed esterne, per rilassarsi nell’incantevole cornice alpina. La Rooftop Spa è zona adults only, dedicata a chi cerca riposo e wellness in piena tranquillità; il caratteristico design è ispirato alle forme della moderna fontana che accoglie tutti gli ospiti all’ingresso principale del Quellenhof Luxury Resort Passeier. Le novità qui riguardano anche l’ospitalità, con i nuovi Infinity-Chalet, le Royal Suite e la Suite Arnika e grazie alla modernizzazione e ampliamento delle suite, con dettagli di classe in materiali naturali, primo fra tutti il legno. 

Da maggio inoltre si aggiungono al 5 stelle lusso Quellenhof Luxury Resort Lazise due nuove esclusive villette, a completare l’offerta comfort del resort con un’ulteriore proposta di privacy. Gli ospiti delle villette potranno godere dell’impareggiabile offerta wellness del resort in riva al Lago di Garda, con spa di oltre 2.000 m², numerose saune e zone relax, locali per i trattamenti, una private spa suite per vivere l’esperienza di benessere in coppia. È per soli adulti la Skypool, riscaldata tutto l'anno con una straordinaria vista sul lago e sui dintorni verdeggianti.




Il Teatro delle Terme di Milano

Il progetto vincente dell'Architetto Giancarlo Marzorati in partnership con J+S dell'Architetto Federico Pella - 40 Reinventing Cities.
Un anfiteatro che evoca il teatro greco o romano ma riedito con la funzione termale; un significato del tutto sorprendente e innovativo. Nel complesso si è rivolta l’attenzione all’espressione di un design urbano capace di individuare una “location” ed una funzione originale eppure così singolare e di interesse sociale al punto da farne “logo”. Una sorta di rivisitazione di un “genius loci” complementare al mondo del verde, dei cavalli, del benessere che si coniuga in sintesi nel progetto.

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